Descrizione
Scaturigine prima della poesia di Salvatore Violante è la natura. Egli va a spasso con le sue stagioni, l’osserva, l’indaga e l’asseconda nei suoi ritmi circolari, nelle sue cicliche rotazioni. Il paesaggio è quello imponente del Vesuvio, con le croste laviche, le crepe di lava tenebrosa, i sassi induriti, la sabbia, con le spianate di terra dura e informale, le strade che si aprono tra i vigneti come ferite. Ma la scelta non è meramente descrittiva, essa è un sacrario che funge da contrappunto e rimanda a un dentro corale, a una percezione dell’umano che è specchio di dolori antichi e tribolazioni bibliche.